“(...) E come Primo Levi, se fosse allievo oggi, verrebbe a sapere in modo grossolano della volontà di fare morire un Goethe che funziona, più o meno così è successo a studenti e docenti di piazza San Carlo, a cui sono stati comunicati i piani della direzione generale di Monaco con una fredda lettera sull’email. «Dobbiamo dismettere diverse sedi in Europa, voi siete tra quelle». Data di decorrenza: 31 gennaio 2024. Dopodomani. Con buona pace di chi si era fatto i conti per prendere il B2 o il C1 necessario per il lavoro, o che aveva investito denaro e tempo nelle lezioni.

La chiusura del Goethe Turin è un’inspiegabile posizione del ministero degli Esteri tedesco, guidato da Annalena Baerbock, che è sì ente finanziatore, ma che utilizza in questo modo i Goethe-Institut nel mondo per fare politica. Se possibile, in piazza San Carlo la scelta pesa ancor di più, visto che il Turin è nato nel 1954, a soli due anni da Monaco. Quando la fondatrice Lotte Bernhardt, insegnante alla Deutsche Akademie, poi sciolta, decise di inaugurare la precedente sede in via Donati. (...) ”

Cit. da  “Il Goethe chiude? (...)“, di Letizia Tortello, LA STAMPA, 29 ottobre 2023